Insonnia: cause e rimedi naturali per riposare bene

L’insonnia è un disturbo molto diffuso e, spesso, sottovalutato, per i rischi e le conseguenze che comporta; per poterla diagnosticare, ed eventualmente curare, bisogna indagare per capire da quali cause sia scatenata. Prima di affrontare un discorso sull’individuazione delle possibili cause, sarà bene accennare ai sintomi più comuni con cui questo disturbo si manifesta. Essi sono:

  • difficoltà o impossibilità ad addormentarsi;
  • risveglio frequente, durante la notte, e difficoltà a riaddormentarsi;
  • risveglio precoce, dopo 3-4 ore di sonno, con l’impossibilità a riprendere sonno;
  • sensazione, al momento di alzarsi, di aver dormito poco e male.

Un sonno che non sia stato abbastanza ristoratore (ovvero che non soddisfi il bisogno fisiologico, per un adulto, di dormire per 7-8 ore consecutive), influenza la quotidianità di una persona, procurandole dei sintomi come: stanchezza, sonnolenza, mancanza dell’energia necessaria per affrontare adeguatamente gli impegni della giornata; la conseguenza è la tendenza a sentirsi irritabili e a soffrire di difficoltà di concentrazione.

A volte, un lungo periodo di insonnia può indurre anche un disturbo depressivo. L’insonnia può essere un disturbo più o meno grave, in relazione alla frequenza con cui si manifesta e alla durata di ciascun episodio; quando il si manifesta per un breve periodo, che va da qualche giorno a qualche settimana, si parla di insonnia acuta, da mettere in relazione, generalmente, ad un momento di particolare stress o ad un evento traumatico; se l’insonnia si protrae per un periodo prolungato, di oltre un mese, si tratta di insonnia cronica.

Insonnia: le cause

L’insonnia si può definire primaria o secondaria. L’insonnia primaria, che in alcuni soggetti non ha una causa evidente, potrebbe essere innescata da una predisposizione naturale; in molti casi, invece, si manifesta in seguito ad eventi che scatenano stress o a fattori che possono alterare il meccanismo del sonno, come turni di lavoro e viaggi frequenti (sindrome del jet-lag).

Eliminato il problema che la causa, il disturbo dell’insonnia primaria può risolversi spontaneamente oppure durare anche per lungo tempo.

L’insonnia secondaria è un sintomo che può essere collegato ad un altro tipo di problema, anche patologico, come, ad esempio:

  • depressione;
  • dolore dovuto a malattie croniche, muscolari, osteoarticolari, ecc.;
  • disturbi del sonno, come le apnee notturne;
  • disturbi gastrici, come il reflusso;

Oppure può essere dovuto a cause fisiologiche, come:

  • gravidanza
  • menopausa

O ancora dovuto all’assunzione di:

  • caffeina;
  • alcool;
  • alcuni tipi di farmaci;
  • tabacco;

oppure a problemi individuabili nell’ambiente in cui si riposa, come una luce troppo intensa o rumori molesti.

In molti casi, l’ansia e lo stress legati alla mancanza di riposo, possono determinare un peggioramento del problema.

Le cause dell’insonnia, a volte, possono anche essere banali, da ricercare in alcuni comportamenti e abitudini di vita errati, come il sonnellino pomeridiano, il pasto serale abbondante, senza lasciar passare il tempo necessario per la digestione, l’uso di strumenti elettronici, subito prima di dormire, che sembra possano alterare il ritmo circadiano del sonno, l’attività fisica praticata nelle ore serali.

Ansia: i fattori di rischio

Le donne hanno un rischio più elevato di soffrire di insonnia, rispetto agli uomini, per cause da attribuire a cambiamenti di tipo ormonale, come, ad esempio, nella fase mestruale, in premenopausa, per il disturbo provocato da sudorazione e vampate di calore notturne, e in menopausa; anche durante la gravidanza può comparire un disturbo del sonno, sia per i cambiamenti ormonali che per quelli fisici.

Un altro fattore di rischio è rappresentato dall’età; infatti, dopo i 60 anni, si soffre di insonnia più frequentemente.

Anche la mancanza di regolarità negli orari e nelle abitudini legati al riposo notturno è una componente da non sottovalutare. Bisogna considerare che, alla mancanza di sonno, oltre a: difficoltà di concentrazione, umore depresso, irritabilità, stanchezza cronica e ansia, è da addebitare un numero elevato di incidenti stradali, a causa della sonnolenza che compare alla guida.

La diagnosi dell’ansia

In caso di un’insonnia persistente, che alteri il normale svolgimento delle attività quotidiane, il consiglio è di rivolgersi al medico, riferendo:

  • l’ora in cui ci si addormenta;
  • l’ora del risveglio;
  • la frequenza con cui ci si sveglia durante il riposo;
  • il cambiamento di abitudini nel momento che precede il riposo notturno;
  • il tipo di difficoltà riscontrate durante la giornata.

Il medico farà un’anamnesi accurata, sullo stato di salute generale, gli eventuali farmaci assunti, altri sintomi presenti, la valutazione delle informazioni riportate sul disturbo del sonno. Quindi, l’esame obiettivo servirà per escludere la presenza di altre patologie e dei semplici esami di laboratorio completeranno il quadro generale per consentire di arrivare alla diagnosi. In alcuni casi, il medico potrebbe richiedere la consulenza di uno specialista in grado di approfondire i disturbi del sonno attraverso un esame strumentale come la polisonnografia, assolutamente non invasivo, che misura la funzionalità del cervello e quella cardiovascolare e respiratoria.

Le cure e i rimedi

Uno dei trattamenti privilegiati, contro l’insonnia cronica, è la terapia cognitivo comportamentale, che aiuta il paziente nell’impostazione di azioni e pensieri positivi riguardanti la sfera del sonno, educandolo anche ad utilizzare uno schema comportamentale per favorire il riposo, come: fissare un orario stabile per andare a dormire e per svegliarsi, evitare fumo, caffè e alcoolici prima di andare a dormire, svolgere un’attività fisica regolare. Ai farmaci si ricorre in caso di estrema necessità.

L’orientamento attuale, anche da parte dell’Organo Internazionale di Medicina Integrativa e Complementare, è quello di curare l’insonnia sia attraverso le tecniche di rilassamento, completamente esenti da rischi che con altri rimedi naturali, in grado di favorire il riposo.

Anche la Medicina tradizionale cinese offre la possibilità di ricorrere ad un metodo di cura naturale, che prevede l’uso di agopuntura per l’insonnia, usata allo scopo di curare degli squilibri tra le energie presenti all’interno del corpo umano, causati, ad esempio, dal cattivo funzionamento di un organo, con il conseguente disturbo per l’energia mentale. Il fegato intossicato, ad esempio, può causare l’insonnia; quindi, curando quest’organo, si recupera il normale flusso di energia che proviene da esso e si ristabilisce l’equilibrio mentale che causa il disturbo del sonno. Un’alternativa valida ai farmaci è fornita dalla fitoterapia, per mezzo di piante dalle proprietà calmanti; con alcune erbe è possibile preparare una tisana, prima di andare a dormire:

  • la valeriana o valeriana officinalis, controlla lo stress e l’ansia, agevolando il sonno;
  • la camomilla o camomilla matricaria, è usata da sempre, anche per i bambini, per conciliare il sonno; ma va usata nella giusta concentrazione;
  • la melissa o melissa officinalis, allevia i disturbi dovuti agli stati ansiosi, combattendo l’insonnia;
  • la passiflora o passiflora incarnata, agisce calmando le palpitazioni dovute a stati di stress e ansia e aiuta ad addormentarsi più facilmente;
  • il yiglio o yilia tormentosa, con il suo effetto sedativo, sebbene sia blando, favorisce il sonno, calmando mal di testa e nervosismo;
  • il biancospino o crataegus oxycantha, ha una blanda azione antispasmodica e sedativa del sistema nervoso;
  • l’iperico o hypericum perforatum, ha proprietà rilassanti e un effetto calmante per l’ansia
  • l’escolzia o escholtzia californica, può aiutare a indurre il sonno e calmare l’ansia; ha anche proprietà analgesiche;
  • l’arancio dolce o citrus aurantium, è un’erba utile come calmante e antidepressivo

Rispetto alle altre erbe, per la radice di valeriana va fatto un discorso a parte, in quanto può causare dipendenza e anche sensazione di torpore, durante la giornata, se non viene dosata attentamente. In ogni caso, prima di assumere un rimedio fitoterapico, è una saggia precauzione far valutare dal medico il tipo di insonnia di cui si soffre e seguire i consigli di un esperto erborista per il dosaggio. Le erbe sono un rimedio naturale, ma non un rimedio fai da te.

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